Quasi

Mi hai quasi amato.
Quando ti alzavi la mattina e mi facevi il caffè e sembravi quasi contento di prenderti cura di me.
Quando tornavi a casa la sera, e sembravi quasi stanco per qualche circostanza particolare.
Mi guardavi a volte, e ti piacevo quasi da ogni prospettiva, quasi sotto qualunque luce.
E quando volevo dichiararti i miei sentimenti, sembravi quasi pronto ad ascoltarmi, finché non ti assaliva il caldo, ti veniva la claustrofobia o notavi qualcosa da sistemare sulla parete alle mie spalle.
Non vorrei sbagliarmi, ma giurerei che qualche volta tu mi abbia quasi sussurrato all'orecchio ti amo, mentre mi mordevi il collo.

Quasi, ed è quel quasi il punto… Un quasi che per anni ha contato più di qualunque sicuramente, in nome del quale ho lottato e pianto e gridato. Un quasi che prendevo a pugni quando mi allenavo col saccone, che inseguivo quando andavo a correre. Un quasi che difendevo strenuamente contro ogni evidenza, nella convinzione che ne sarebbe germogliato un abbastanza.

In funzione di quel quasi ho vissuto da sola, aspettando invano la vita con te.
Sono passati quasi sette mesi e io sono quasi pronta a ricominciare. Quasi.

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