Gino

Alto, magro, con le guance accese e il gilè di maglia colorato.
Gino, questo il suo nome, siede al tavolo dieci solo per modo di dire, per lo più si aggira languido nei paraggi del bancone del bar come un gatto che aspetti gli avanzi della cena.

Gesticola mollemente, con espressione voluttuosa, e senza chiedere niente a nessuno ha preso dalla cantinetta una bottiglia di Cabernet Sauvignon di cui elogia annata e provenienza con lo stesso tono con cui uno direbbe alla fidanzata “tesoro, che belle tette che hai”.

Quando è ora dell’ordinazione torna a sedersi con la massima calma, accavalla le gambe e poi bisbiglia qualcosa di indecifrabile.
La cameriera, che naturalmente non ha capito niente, si china appena in avanti e chiede di ripetere. “Un ia...to. fa...lini sssssc..i..iti” sibila lui, ancora più sommessamente.
La cosa sembra dargli gusto, ma la ragazza inizia a spazientirsi e al quarto tentativo, a malincuore, lui è costretto a lasciarsi intendere: con appena un filo di voce scandisce “Un piatto di fagiolini sconditi cara e...” - breve pausa - “...Mi piacerebbe fotografarti nuda”.
Lascia sempre interdetti quel suo sorrisetto unto alla Dorian Gray, quello sguardo torbido che ostenta arrapamento verso qualsiasi essere animato o inanimato nei paraggi.
Lei comunque, dico la cameriera, ormai ci è abituata: finge di non aver sentito la seconda parte dell’ordinazione e si allontana.

Dopo pochi minuti arriva il piatto, questa volta a servirlo è un ragazzo.
Con fare asettico, quasi a volersi proteggere da un pericoloso contagio, il cameriere poggia la pietanza sul tavolo e subito ritrae la mano. “Stasera vado al cinema” gli dice Gino prima che quello si sia potuto allontanare “Vuoi venire?”. La proposta, il modo in cui modula la voce, hanno qualcosa di così eroticamente inopportuno che il ragazzo ammutisce qualche secondo. Gino intende la cosa come un’esitazione e decide di aggiungere un incentivo: “c’è anche una ragazza...”.

1 commento:

  1. altro dettaglio: mangiava e beveva tutte le sere e poi a fine mese veniva la madre a pagare il conto, te lo ricordi?

    Michael

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