Statua di sale

Una famigliola fugge dall’ira divina: marito, moglie e figlie.
Mentre il Capo rimette nella custodia i peccatori sodomiti e le loro capanne, fra le quali accidentalmente rientra quella della famiglia in questione, la signora non resiste alla tentazione di dare un ultimo sguardo alla sua casa: si volta a dispetto del divieto divino, e viene tramutata in una statua di sale.

Quella donna è una scrittrice, potrei essere io.
E’ qualcuno che si volta a contemplare il passato e a cristallizzarlo in parole, piuttosto che vivere il presente.
All'atto pratico lei può sembrare ferma come una statua, infruttuosa come un campo di sale: è una che vive in una casa vuota perché una casa vuota può ancora contenere tutto, può ancora essere in qualsiasi modo.
Come Michelangelo siede e indaga ogni evento, ogni sentimento, come se fosse un blocco di marmo in cui scolpire la propria visione.

Ecco perché, se leggendo i miei scritti vi chiedete voyeuristicamente cosa sia vero e cosa no e da dove vengano le storie, siete fuori strada.
Non c’è presente in quello che scrivo, solo universi paralleli.
Non vi serve avere a mente chi sono per comprendere ciò che scrivo, sarà ciò che scrivo a dirvi chi sono veramente.

In una buona storia, le righe salienti sono quelle fra l’una e l’altra.

2 commenti:

  1. Non ci riesco ad apprezzare le cose che scrivi, l'unico sentimento che mi susciti è l'indidia. Te ne stai zitta zitta e diventi sempre più brava, non si fa così.

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